domenica 2 settembre 2012

Cos'è l'atletica? Roberto Corsi lascia la parola agli atleti



Intervista a Roberto Corsi di Alma Pantaleo                                                                       10 Aprile 2011

E' stato un incontro casuale con alcuni ex sportivi su Facebook a spingere Roberto Corsi a raccontare delle storie di atletica ricche di umanità (del resto l'autore nel 2009 aveva già dedicato un libro al più celebre dei social network). Da queste conversazioni nasce l'idea di "Dio salvi la regina", edito quest'anno dalla Società editrice fiorentina, e ideale prosecuzione di "Stelle senza polvere" uscito per lo stesso editore nel 2001. Scrittore e giornalista, Corsi attualmente collabora con il "Corriere Fiorentino", il dorso locale del Corriere della Sera. “Il percorso di Roberto – scrive Eddy Ottoz nella prefazione a "Dio salvi la regina" – disegna una ragnatela apparentemente casuale, per certi versi incoerente, forse incompleta ma piacevolmente fresca e ingenua e, ciò che più conta, nuova”.

Roberto, come nasce l'idea del suo libro?
L’idea di fare un libro sull’atletica non mi era mai passata per l’anticamera del cervello. Figurarsi la mia gioia nel giorno in cui esce il secondo. Due anni fa mi arrivò una richiesta di amicizia su Facebook. Mi venne in mente un film di Paul Newman: lassù (nell’empireo del web) qualcuno mi ama. Lassù in senso figurato, ma anche geograficamente inteso, vista l’ubicazione fra le montagnes valdotaines di Eddy Ottoz. Era lui, il mito degli ostacoli alti, medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Città del Messico nel 1968, a chiedermi di diventare suo amico virtuale.

A quel punto che cosa ha fatto?
Ho subito accolto la richiesta, anche perché rinverdiva in me il ricordo del viaggio di nozze di quel lontano 1977, pur conferendogli una patina di malinconia: l’altra protagonista, di nome Patrizia, non è più fra noi. E dunque il lassù va bene anche per lei. A quei tempi la Vallée da noi visitata brulicava di cartelli pubblicitari: Ottoz, con Ebo Lebo digerisco anche mia suocera. L’estroso ostacolista, attaccate le scarpe al chiodo, si era dedicato all’azienda paterna che produceva digestivi, mettendosi in concorrenza con certi frati certosini, tanto pazienti quanto liquorosi.

Dopo questo primo incontro virtuale in qualche modo lei ci ha preso gusto...
Il giorno dopo Ottoz, invece della solita faccia, da Facebook ha fatto capolino un’asticella con tre numeri e una virgola: 2,01. E’ il numero magico di Sara Simeoni, il suo record mondiale. Anche lei voleva essermi amica. Da questa doppia scintilla è nata la mia scorribanda nel campo dell’atletica, Stelle senza polvere.

Cos'è l'atletica?
Una palestra di vita, innanzitutto.
Mi chiedevo: correndo, saltando e lanciando si impara davvero anche a vivere? Meglio andare a ricercare i protagonisti per capire che cosa sia loro successo dopo che le scarpette penzolavano dal chiodo, oppure giacevano in qualche ripostiglio polveroso, come nella canzone cantata da Gino Latilla: "Vecchia scarpina, quanto tempo è passato, quante illusioni fai rivivere tu…". Ditelo voi, signori dell’atletica, com’è diversa la vita quando non è più segnata dallo sparo dello starter, scandita dall’arida contabilità dei cronometristi, regolata da una bandiera che, se è rossa, ti indica che hai sconfinato. E’ più facile riconoscere la voce dello speaker o quella della propria coscienza?

In totale quanti sono gli sportivi che ha coinvolto nel progetto?
Venti personaggi hanno cercato di rispondere a queste domande, facendomi scoprire la ricchezza di un mondo che non conoscevo. Non ho saputo resistere alla tentazione di proseguire il mio viaggio, andando, come Proust, alla ricerca del tempo perduto. Ne è nato “Dio salvi la regina”, che non presenta alcun rigurgito monarchico – impossibile nel figlio di un contadino che, quando i buoi non volevano stare al solco, edulcorava il vizio toscano del moccolo imprecando contro la regina madre – ma semmai instilla un po’ di nostalgia verso una regina: l’atletica. Un po’ decaduta. Ho voluto presentarne uno spaccato, incontrando personaggi ad essa dediti in situazioni diverse: vecchi campioni che ne hanno fatto la storia e giovani di belle speranze, ma anche allenatori, dirigenti, giornalisti. Invece di addentrarmi in disquisizioni tecniche, ho raccontato le loro storie: di speranza e di delusioni, di fatica e di incertezze.

Ci racconta un aneddoto più emblematico di altri?
Il ping-pong tra Berruti e Ottolina che continua dopo 50 anni dai leggendari scherzi rifilati al campione olimpico, e la stoica resistenza di Raffaele Piras, che vive da oltre 20 anni con un rene trapiantato, trovando nella sofferenza una feconda vena poetica.

Se dovesse riassumere il senso del libro quali parole userebbe?
E' stato soprattutto un pellegrinaggio alle sorgenti, per ricongiungere fili interrotti, riannodare intense storie giovanili che l’esplodere della vita ha disperso in mille rivoli.

Roberto Corsi, Dio Salvi la Regina, Atletica leggera tra impianti e rimpianti, Società editrice fiorentina 2011

sabato 1 settembre 2012

XXVI Meeting di Padova: gli atleti presenti


Domenica 2 settembre la grande atletica torna allo Stadio Euganeo per il XXVI Meeting di Padova con tanti big dell'Olimpiade di Londra. Fari puntati sulla pedana del triplo dove rivedremo – per la prima volta in gara in Italia dopo i Giochi di Londra e la vittoria al meeting di Zurigo – il campione d’Europa e bronzo olimpico Fabrizio Donato (Fiamme Gialle), il poliziotto Daniele Greco, campione nazionale, quarto alle sue spalle in Gran Bretagna, il carabiniere Fabrizio Schembri e il russo Lyukman Adams, finalista a Londra. Nomi importanti anche nel lungo femminile con la russa, campionessa europea indoor, Dariya Klishina, la statunitense Chelsea Hayes, terza al mondo nel 2012 (7,10) e la bielorussa Nastassia Mironchyk-Ivanova (SB 7,08). In gara anche la tricolore assoluta, Tania Vicenzino (Esercito).

Spettacolo nei 110hs con l'iridato 2011 e argento a Londra, Jason Richardson (12.98 di personale), il primatista italiano e semifinalista olimpico Emanuele Abate (Fiamme Oro), e lo statunitense David Payne, argento a Pechino. 100 metri per il giamaicano Nesta Carter, uomo-jet forte di un personale di 9.78, primo frazionista della 4x100 medaglia d’oro all'Olimpiade con tanto di record del mondo.

Si ripeterà la sfida Giamaica-Usa, perché ai blocchi di partenza ci sarà anche Trell Kimmons, argento ai Giochi con la 4x100 a stelle e strisce. In chiave azzurra da seguire gli avieri Jacques Riparelli e Michael Tumi.

Giro di pista nel segno di Angelo Taylor, tre volte all’oro olimpico tra 400hs e 4x400, affiancato dal connazionale, figlio d'arte, Calvin Smith jr. Grande attesa anche per i 200 femminili con la russa Antonina Krivoshapka, argento a Londra con la 4x400 e primatista mondiale stagionale nel giro di pista (49.16), la giamaicana Sherone Simpson e altre due medagliate di Londra, le ucraine Mariya Ryemyen e Hrystyna Stuy, bronzo nella 4x100. L'Italia punta su Libania Grenot (Fiamme Gialle), reduce dal brillante 50.55 sui 400 metri di Budapest, e sulla promessa Gloria Hooper (Forestale).

Tanti azzurri, quindi, a Padova come il bronzo continentale Chiara Rosa. La lanciatrice delle Fiamme Azzurre, di fronte al pubblico "di casa", si misurerà con la russa Irina Tarasova, argento ad Helsinki, la bielorussa Natallia Mikhnevich, finalista ai Giochi Olimpici di Londra e medaglia d’argento a quelli di Pechino, e la trinidegna Cleopatra Borel-Brown.

Nell'analogo concorso maschile scenderanno in pedana Paolo Dal Soglio (Carabinieri) e Marco Di Maggio (Aeronautica). Tornano in gara le astite Anna Giordano Bruno (Assindustria Sport Padova) e Roberta Bruni (Stud, CaRiRi), ovvero la primatista italiana assoluta e quella under 20, nonchè bronzo ai Mondiali Juniores di Barcellona. Nelle prove di mezzofondo da seguire Elisa Cusma (Esercito) e Margherita Magnani (Fiamme Gialle) nei 1500, Giordano Benedetti (Fiamme Gialle) e Marta Milani negli 800.

Spazio anche allo sport paralimpico. Nel programma di questa edizione del Meeting sono stati inseriti i 200 metri per atleti con disabilità intellettiva, grazie alla collaborazione tra Assindustria Sport e Aspea. Da segnalare inoltre che le gare dei 100 under 23 maschili e femminili saranno dedicate alla memoria di Luciano Luisetto, presidente della Fidal provinciale di Padova, recentemente mancato. Mentre sabato mattina, alle ore 11, appassionati e curiosi potranno assistere all’allenamento di alcuni dei protagonisti del Meeting allo Stadio Colbachini di piazzale Azzurri d’Italia, grazie all’iniziativa «Incontra i campioni con fischer!» che ha già raccolto l’adesione di oltre 100 bambini, pronti a provare pista e pedane assieme ai campioni dell’atletica internazionale e agli istruttori di Assindustria Sport.

TV - Diretta su RaiSport 2 dalle 19:30 alle 21

Fidal

giovedì 30 agosto 2012

400m maschili: i migliori 10 tempi di sempre


I 400m piani è sempre una delle gare più attese da tutti gli amanti dell'Atletica Leggera; la velocità si mischia alla tecnica e alla resistenza e, come ogni atleta sa, preparare questa gara nel migliore di modi non è cosa semplice.

Oggi vi presentiamo i migliori 10 tempi di sempre realizzati nei 400m maschili:
  1.  43"18    Micheal Johnson - Siviglia - 26 Agosto 1999 
  2.  43"29    Butch Reynolds - Zurigo - 17 Agosto 1988
  3.  43"45    Jeremy Wariner - Osaka - 31 Agosto 2007
  4.  43"50    Quincy Watts - Barcellona - 5 Agosto 1992
  5.  43"75    LaShawn Merritt - Pechino - 21 Agosto 2008
  6.  43"81    Danny Everett - New Orleans - 26 Giugno 1992
  7.  43"86    Lee Evans - Città del Messico - 18 ottobre 1968
  8.  43"87    Steve Lewis - Seul - 28 Settembre 1988
  9.  43"94    Kirani James - Londra - 6 Agosto 2012
  10.  43"97    Larry James - Città del Messico - 18 Ottobre 1968

mercoledì 29 agosto 2012

Paralimpiadi: mai così tanti gli azzurri



L'Italia c'è sempre stata: dalla prima edizione dei giochi paralimpici la partecipazione del nostro paese è stata una costante. L'evento inaugurale nel 1960, del resto, ebbe Roma come preziosa cornice e, da allora ad oggi, i successi dei nostri atleti sono raccontati da 463 medaglie (134 d'oro, 151 d'argento, 178 di bronzo). Non stupisce, dunque, la consistente presenza italiana alla XIV edizione dei Giochi paralimpici estivi, così riassunta da Luca Pancalli, presidente del Comitato Italiano paralimpico:

“Con 97 atleti è la più ampia delegazione azzurra di sempre da Seul ad oggi, vale a dire che si è curato il top level ma anche la promozione”.

E' aumentato, tra l'altro, il numero delle discipline presenti all'evento, sicché, al di là dei “nostri punti di forza, il ciclismo, l'atletica, il nuoto, attendiamo conferme – precisa ancora Pancalli – da scherma, tennistavolo, accanto alla soddisfazione di avere il basket in carrozzina, che da Atene era assente”. Un auspicio, quello del Presidente del Comitato Italiano paralimpico, che non pone in secondo piano l'obiettivo originario di questi giochi: diffondere un messaggio di inclusione sociale attraverso lo sport e la conseguente risonanza mediatica. Le Paralimpiadi sono, come ricorda ancora Pancalli, l'occasione per “accendere i riflettori in maniera più efficace e pervasiva sull'attività, non solo sui risultati dei ragazzi ma sulle straordinarie storie che vi sono dietro. Un veicolo di promozione dello sport sul territorio per avvicinare tanti ragazzi disabili: è l'obiettivo più importante. L'Italia è cambiata in questo, è cambiata la qualità dell'attenzione: si va oltre le storie solidaristiche, si guarda ad atleti con la A maiuscola e ciò significa fare cultura”.


Unica nota negativa a poche ore dalla cerimonia di apertura è lo stop imposto a Fabrizio Macchi, l'atleta deferito dalla procura antidoping perché avrebbe frequentato il medico Michele Ferrari, al centro di diversi casi di doping. Un'esclusione, quella di Macchi, che sembra prescindere dalla certificazione vera e propria di un caso di doping. Tuttavia, secondo il Presidente Pancalli l'espulsione “è stato un atto dovuto. Provo profonda amarezza per lui ma ha violato una norma del codice antidoping: chi veste la maglia azzurra ha delle responsabilità in più e deve tenere comportamenti che siano rispondenti ai codici etici e morali che la maglia azzurra richiede. Fabrizio spero avrà modo di spiegare, nel corso del dibattimento della giustizia sportiva, la sua posizione”.

Fanpage


martedì 28 agosto 2012

200m: Le migliori prestazioni di sempre

  1.  19,19 -0,3   Usain Bolt   20 Agosto 2009 - Berlino
  2.  19,26 0,7    Yohan Blake   16 settembre 2011 - Bruxelles
  3.  19,32 0,4    Micheal Johnson   1 agosto 1996 - Atlanta
  4.  19,53 0,7    Walter Dix   16 settembre 2011 - Bruxelles
  5.  19,58 1,3    Tyson Gay   30 maggio 2009 - New York City
  6.  19,63 0,4    Xavier Carter   11 luglio 2006 - Losanna
  7.  19,65 0,0    Wallace Spearmon   28 settembre 2006 - Daegu
  8.  19,68 0,4    Frankie Fredericks    1 agosto 1996 - Atlanta
  9.  19,72 1,8    Pietro Mennea   12 settembre 1979 - Città del Messico
  10.  19,73 -0,2    Micheal Marsh   5 agosto 1992 - Barcellona

lunedì 27 agosto 2012

Bolt: "Posso correre i 200m sotto i 19 secondi"


Zurigo, 27 Agosto -
''Posso correre i 200 metri sotto i 19 secondi. E' assolutamente il mio obiettivo. E quando guido, ho piu' adrenalina...''. 

Dopo la seconda tripletta olimpica, Usain Bolt fissa il nuovo traguardo: ritoccare il record mondiale dei 200 metri (19''19) e scendere sotto la soglia dei 19 secondi. ''I 200 metri sono sempre stati la mia gara preferita, voglio fare cose strepitose. Senza aver parlato con il mio allenatore, posso dire che il mio obiettivo e' correre sotto i 19 secondo'', dice il 26enne giamaicano in un intervista al quotidiano svizzero 'Neuen Zurcher Zeitung' in vista del meeting di Zurigo in programma il 30 agosto. Bolt sa bene qual e' il suo principale avversario: il connazionale Yohan Blake, argento nei 100 e nei 200 alle Olimpiadi di Londra. ''Lo vedo in allenamento, so che vuole questo record. Siamo alla fine della stagione ma lui e' ancora molto motivato. Io cerchero' di godermi la gara -dice pensando all'appuntamento di giovedi'-. Se lui dovesse realizzare il record, per me diventerebbe uno stimolo. Ma non dovrebbe correre sotto i 19 secondi: sarebbe davvero uno schock''.

Ign

domenica 26 agosto 2012

100m: le migliori prestazioni italiane di sempre


  1. Pietro Mennea 10"01 (4 Settembre 1979)
  2. Simone Collio 10"06 (21 Luglio 2009)
  3. Carlo Boccarini 10"08 (9 Maggio 1998)
  4. Fabio Cerutti 10"13 (19 Luglio 2008)
  5. Stefano Tilli 10"16 (22 Agosto 1984)
  6. Emanuele Di Gregorio 10"17 (28 Luglio 2010)
  7. Francesco Scuderi 10"19 (6 Settembre 2000)
  8. Jacques Riparelli 10"21 (10 Luglio 2012)
  9. Pierfrancesco Pavoni 10"22 (11 Settembre 1986)
  10. Marco Torrieri 10"22 (1° Giugno 2002)

venerdì 24 agosto 2012

Usain Bolt: "A Rio niente 100m"



Milano, 25 Agosto - Usain Bolt non vuole smettere di stupire. Lo sprinter giamaicano, che finora ha vinto sei ori in due edizioni dei Giochi, vorrebbe superare il campione Carl Lewis, che in un'Olimpiade è riuscito a vincerne quattro in una sola edizione. Per provare l'impresa, Bolt dovrà però cimentarsi in nuove discipline: "A Rio de Janeiro ci sarò, almeno fino a quando sarò in forma avrò voglia di vincere. Posso fare un sacco di cose nell'atletica leggera - rivela a Sky News -. Il mio coach vuole che faccia i 400 e che provi il lungo".

Il giamaicano, nonostante i numerosi successi, non ha dubbi: "Potrei sempre cercare di puntare a nuovi record". Infine conferma il sogno di cimentarsi in altri sport: "Vorrei giocare a cricket in Australia o a calcio nel Manchester United - conclude - con un ingaggio appropriato".

Ansa

giovedì 23 agosto 2012

Gli atleti più pagati delle Olimpiadi



L’atleta più pagato di Londra 2012 è Roger Federer. Il recente vincitore di Wimbledon, prato sul quale si disputa il torneo olimpico del tennis, ha collezionato lo scarso anno circa 54,3 milioni di dollari. Incassi record provenienti sia dai premi assegnati dai tornei, ma sopratutto dalle mega sponsorizzazioni che ormai da molti anni accompagnano il regno di Federer, che su questo terreno non è mai stato raggiunto dai suoi rivali Nadal e Djokovic, che l’hanno ripetutamente battuto sul campo. Dietro al tennista svizzero c’è un altro re, King James. LeBron James infatti ha guadagnato 53 milioni di dollari l’anno scorso, nella classifica stilata da Forbes. La stella dei Miami Heat ha un ricco contratto con il suo team, ma una buona parte delle sue ricchezze provengono anche per lui da milionari sponsorizzazioni. Chiude il podio un altro cestista, Kobe Bryant. La guardia dei Lakers ha superato anch’egli i cinquanta milioni di dollari l’anno scorso, ma è stato battuto da LeBron nonostante il fatto che la squadra di Los Angeles garantisca alla sua stella un contratto superiore a quello di Lbj a Miami.

GLI ALTRI PAPERONI - Dietro al podio stellare formato da Federer, James e Bryant ci sono altre superstelle dello sport. Quarta è la tennista Maria Sharapova, mentre dietro di lei ci sono altri due cestisti a stelle e strisce, Kevin Durant e Melo Anthony. L’eroe di Pechino 2008 è solo settimo, con i suoi 20 milioni di dollari l’anno. Nel resto della classifica compilata da 20 Minutes sulla base dei dati di Forbes ci sono solo tennisti o cestisti tra i primi quindici. Djokovic rimane molto staccato da Federer, mentre l’ultimo sportivo più pagato è il francese Tony Parker, stella dei San Antonio Spurs ed protagonista dei tabloid grazie al suo matrimonio, ora finito, con Eva Longoria.

La classifica:
  1. Roger Federer, tennista svizzero, 54,3 milioni di dollari 
  2. Lebron James, cestista americano, 53 milioni di dollari
  3. Kobe Bryant, cestista americano, 52,3 milioni di dollari
  4. Maria Sharapova, tennista russa, 27,1 milioni di dollari
  5. Kevin Durant, cestista americano, 25,5 milioni di dollari
  6. Carmelo Anthony, cestista americano, 22,9 milioni di dollari
  7. Usain Bolt, atleta giamaicano, 20,3 milioni di dollari
  8. Novak Djokovic, tennista serbo, 19,8 milioni di dollari
  9. Chris Paul, cestista americano, 19,2 milioni di dollari
  10. Li Na, tennista cinese, 18,4 milioni di dollari
Ansa

mercoledì 22 agosto 2012

Il vero sogno di Bolt si deve ancora realizzare


Berna , 22 Agosto
- Usain Bolt e' gia' proiettato verso le Olimpiadi di Rio de Janeiro: fra 4 anni il giamaicano potrebbe provare a superare Carl Lewis, che in un'Olimpiade e' riuscito a vincere 4 medaglie d'oro (100, 200, lungo e 4x100). Bolt, che di ori in un'Olimpiade ne ha vinti 3, per ora promette solo che a Rio ci sara'. ''Il mio coach - fa poi sapere - vuole che faccia i 400 e provi il lungo. Sicuramente ne parleremo in vista della prossima stagione''. Domani, intanto, correra' i 200 al meeting di Losanna.

Ansa